Supporto e riabilitazione

IL SUPPORTO PSICOLOGICO

IL GRUPPO DI AUTO-MUTUO-AIUTO

È un gruppo di persone con un vissuto molto simile al tuo, con le quali condividere la tua storia e le tue emozioni. Confrontarsi e ascoltare l'esperienza di altre può aiutare ad accettare il cambiamento del tuo corpo e ad affrontarlo addirittura in modo positivo, vincendo la paura di toccare argomenti delicati.

I gruppi di auto-mutuo-aiuto si riuniscono periodicamente e sono condotti con la supervisione delle psicologhe; per maggiori informazioni puoi rivolgerti a loro o alla referente del gruppo.

SEI MAMMA?

Molti genitori scelgono di “proteggere” i figli dall'esperienza della malattia illudendosi che possano non accorgersi di nulla. In realtà, i bambini sono estremamente ricettivi rispetto alle emozioni che si respirano in casa: i genitori possono aiutarli a capire che speranza, paura, rabbia, tristezza sono tutti sentimenti appropriati quando una persona che sta loro a cuore è seriamente ammalata, offrendo così un contesto comprensibile a ciò che vivono quotidianamente. Se ti senti in difficoltà nel trovare le parole giuste o il momento adatto, la psicologa potrà affiancarti in questo passaggio delicato ma fondamentale.

LA VITA DI COPPIA

L'esperienza di un tumore al seno cambia molte cose nel corpo, nella mente e nelle relazioni di una donna, anche a distanza di tempo, perché la convalescenza psicologica ha tempi più lunghi rispetto a quella fisica. Anche la relazione di coppia e la vita sessuale può subire cambiamenti e provocare disagio e malessere. È utile parlare apertamente con il tuo partner delle paure e delle sensazioni che provi nei diversi momenti della vostra relazione. Possono essere utili una consulenza ginecologica oppure un percorso psicologico, da sola o in coppia, per ripristinare l'equilibrio preesistente.

L’ALIMENTAZIONE

Numerosi studi scientifici evidenziano un’associazione fra alimentazione e cancro, pertanto l’adozione di un’alimentazione equilibrata è importante per la prevenzione del tumore alla mammella.

L’eccesso ponderale rappresenta infatti un fattore di rischio riconosciuto e modificabile. Attraverso un regime alimentare di tipo mediterraneo in associazione ad una regolare attività fisica quotidiana, si può migliorare l’assetto metabolico e ormonale della donna con conseguente riduzione del rischio di sviluppare un carcinoma mammario e/o una sua recidiva.

LA RIABILITAZIONE

Se hai subito una linfoadenectomia ascellare, o hai problemi di mobilizzazione degli arti superiori, ti verrà proposta una valutazione fisiatrica. La riabilitazione motoria è un momento importante per il completo recupero funzionale, oltre che per prevenire il “braccio grosso” (linfedema), nei casi in cui è stata eseguita una linfoadenectomia ascellare completa.

Il drenaggio e i punti di sutura non sono una controindicazione al movimento e alle normali attività quotidiane; la radioterapia non è un impedimento all’esecuzione degli esercizi consigliati.

QUALI SONO I SEGNI E I SINTOMI PRINCIPALI CHE POSSONO PRESENTARSI DOPO L'INTERVENTO?

  • Retrazioni o aderenze nella zona della cicatrice cutanea
  • Tumefazioni o sensazione di gonfiore nella sede dell'intervento (ematoma, sieroma)
  • Alterazioni della sensibilità nell'area interessata
  • Dolore locale con limitazione nel movimento del braccio e della spalla dal lato operato
  • Scapola alata (deficit del nervo toracico lungo)

Che cosa è il “braccio grosso”?

Il “braccio grosso” è il rigonfiamento di un braccio (o di una parte) come reazione del nostro sistema linfatico all'asportazione di uno o più linfonodi. È un problema fastidioso ma che non implica, nella stragrande maggioranza dei casi, una ripresa della malattia oncologica.

Esistono cure?

Inizialmente è possibile risolverlo tenendo il braccio sollevato più possibile, anche di notte. Se non recede rapidamente, esistono vari metodi: attualmente il “trattamento integrato dell’edema” è quello ritenuto più efficace; comprende la cura della pelle, il linfodrenaggio manuale, una serie di esercizi specifici e l’elastocompressione. È giusto che tu sappia che dal linfedema non è possibile guarire completamente ma, se non lo trascuri e segui le prescrizioni, puoi conviverci senza gravi disagi.

LE ATTIVITÀ COMPLEMENTARI

Ginnastica acquatica, yoga, tam the, massaggi shiatsu: attività di supporto e terapie non convenzionali, volte al benessere sia fisico che mentale, vengono offerte a tutte le pazienti grazie ai professionisti dell'AMOP (Associazione Piacentina Malato Oncologico). È importante affrontare consapevolmente e condividere il periodo di instabilità fisica ed emotiva che spesso la malattia e le terapie portano con sé.